Musica e Razza
Il mito della razza in musica
Fino agli anni Venti del Novecento le spinte dei nazionalisti verso una cultura esclusivamente tedesca e popolare, libera da qualunque forma di contaminazione esterna, si espressero in modo disorganizzato e spontaneo.
Il patriottismo in musica iniziò a formarsi a fine ‘700 per il desiderio di creare un teatro e una scuola musicale nazionale. Esso si acuì negli anni ’20-’30 dell’Ottocento, quando fu coniato il termine improprio di classicismo viennese. Autori quasi esclusivamente tedeschi rappresentarono allora un’intera epoca della storia musicale. Dalla seconda metà dell’800 le posizioni si fecero ancora più radicali, viscerali e intransigenti. I tedeschi vollevano con questo proteggere i loro prodotti musicali da quelli stranieri.
Il giudaismo nella musica
Nel 1850 Richard Wagner, con lo pseudonimo di K. Freigedank (Libero pensatore), pubblicò sulla Nuova rivista musicale di Lipsia il volumetto intitolato Il giudaismo nella musica.
Richard Wagner diresse nel 1872 la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven nel teatro di Bayreuth. L’Inno alla gioia, allora suprema espressione della musica germanica, serviva nelle sue intenzioni a esortare i compatrioti ad abbandonare le insulsaggini italiane. Al contempo tornava utile a raccogliere fondi per l’apertura del suo nuovo teatro.
Le Opere esclusivamente tedesche nell’intenzione di Wagner avrebbero difatti rigenerato il popolo tedesco.
Manifesto musicale wagneriano
L’anno successivo (1873) Wagner espose il suo manifesto musicale. E auspicò che la musica europea si conformasse «al gusto e alle abitudini dei tedeschi». Il suo intento era quello di contrastare le cortigiane di Parigi, ossia i compositori francesi, e i mediocri bottegai d’Italia. Con questi epiteti Wagner alludeva a Bellini, Donizetti, Pacini, e Verdi. Si proponeva, inoltre, d’affossare la degenerata cricca degli Ebrei erranti.
Ludwig II re di Baviera finanziò il Festspielhaus di Bayreuth per contenere queste teorie wagneriane che s’erano fatte musica. Il teatro fu inaugurato nel 1876 con la tetralogia L’anello del Nibelungo e ancora oggi Bayreuth è la sede privilegiata per ascoltare le opere wagneriane. L’attesa per i biglietti è attualmente tra i 5 e i 10 anni, sono assegnati tramite lotteria.
Per la nascita dell’Opera tedesca vedi anche il post sul genere musicale del Singspiel.
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